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martedì 16 ottobre 2012

Non toccate quella pizza...

"Vendere" sembra essere diventata la cosa più importante del mondo.
Un oggetto, un servizio o se stessi, non importa, basta riuscirci. A qualunque costo.
Certo, a volte si casca male e si rischiano degli sfondoni grossolani.

Questo è ciò che accade sempre più frequentemente nei programmi di cucina in TV.

L'offerta di questi programmi è pressoché infinita, si trova di tutto. Ma davvero di tutto! E non vuol dire che sia un bene!
Mi viene in mente Alessandro Borghese, chef di Real Time, protagonista di molte trasmissioni, che si atteggia come se avesse non tre ma un'intera costellazione di stelle Michelin, per poi rivelarsi molto più terra terra (guardatelo mangiare in Cortesie per gli ospiti: gomiti piantati sul tavolo, faccia da "mmm proprio bbbono" quando assaggia il vino... gli manca solo la parola. Pardon, il rutto).

venerdì 12 ottobre 2012

Ma che bella settimana...

Di una cosa certamente non possiamo accusare la settimana che volge al termine: di non averci fornito spunti di riflessione.
A volte esilaranti, altri da battere la testa nel muro, ma comunque sempre tali da farci domandare: è uno scherzo o è la realtà?

Il lunedì ci ha regalato un paio di perle della Minetti, che in un'intervista ha espresso chiaramente il suo modo di vedere la politica: a) la fa perché è giovane, b) per farla non occorre una grande preparazione.
Sul primo punto penso che, in linea di principio, potrebbe essere una buona cosa vedere tanti giovani impegnati in politica (sempre se validi), se non altro per mandare a casa certe mummie che vediamo in parlamento. Sembra impossibile, ma la politica funziona al contrario rispetto alla società: arrivato ad una certa età non vai in pensione, diventi ministro, senatore, Presidente della Repubblica.

mercoledì 10 ottobre 2012

Ha ragione la Minetti...

Sulla Minetti è stato scritto di tutto e di più ed io non sono certo un giornalista in grado di fornire scoop clamorosi.
Quelli li lascio a chi conosce questo mestiere ed ha i mezzi per farlo. In particolare, oggi Il Portaborse titola: "La Minetti se la ride, aveva ragione, la più pulita ha la rogna...".

Cosa vuol dire questo titolo? Vuol dire che mentre in tanti eravamo concentrati a dare addosso alla Minetti solo perché una gnocca così in politica ci suonava molto strano (soprattutto non essendo una con chissà quale gavetta alle spalle), rischiavamo di perdere di vista ciò che succedeva ad altri. Ecco che Il Portaborse oggi riporta la notizia del coinvolgimento di una "nemica" della Minetti, Sara Giudice, in una storia di voti raccolti in suo favore dalla 'Ndrangheta su richiesta del padre (andate a leggere l'articolo...).

E perché avrebbe ragione la Minetti? Semplicemente perché aveva detto "Almeno io non rubo".

Ma, aggiungo io, non solo.

Ci siamo abituati a vedere VIP o presunti tali entrare in un partito per muovere i voti legati alla loro immagine o geni della lampada come Flavia Vento, che si danno alla politica come io potrei darmi all'astrofisica o alla traduzione dei Manoscritti del Mar Morto.

venerdì 5 ottobre 2012

Corso prematrimoniale, contraccettivi e "metodo Billings"

Decidere di sposarsi è un bellissimo sguardo verso il futuro, ma ovviamente comporta alcuni passi da compiere. 
Rito civile o religioso che sia, ci sono comunque degli adempimenti burocratici ai quali non ci si può sottrarre.
Ma per chi sceglie di sposarsi in chiesa c'è un ostacolo da superare: il corso prematrimoniale.

Detto così sembra di parlare di un esame, ma in realtà, per quanto venga rilasciato un attestato, si viene "rimandati" solo se non si frequenta. La preoccupazione generale, però, non è tanto quella di superare il corso, quanto piuttosto di sopravvivere ad esso.

Bisogna dire, innanzitutto, che non esiste uno schema classico di corso prematrimoniale, né per i temi da discutere né per la durata o la tipologia di incontro. Dipende da tante cose, non ultime le abitudini del parroco ed il rapporto che si ha con quest ultimo. Ho sentito diverse coppie che hanno fatto il corso praticamente da soli con il parroco (che, per inciso, non sempre è quello che poi celebrerà le nozze), chi ha fatto 10 incontri, chi ne ha fatti 3, chi ha avuto il permesso di sposarsi senza essere stato cresimato, ecc.

Ecco perché è difficile descrivere uno schema generale del corso.

mercoledì 3 ottobre 2012

Il "cacca-party" romano in favore degli italiani...

Premessa: vi avviso, mi sono lasciato andare col linguaggio. Ma spero mi capirete... 

"Non è vero che stiamo tutti nella merda? Anche lei che invece di chiedermi della mia importante attività alla Regione mi chiede di questa festa".
Questa la risposta che Veronica Cappellaro, Consigliere regionale Pdl del Lazio, ha dato al giornalista del Corriere della Sera che le chiedeva spiegazioni sulla sua presenza ad una festa trash. Molto trash. "Pure troppo" come diceva un vecchio personaggio di Mai dire Gol.

La festa si è svolta venerdì scorso a Palazzo Ferrajoli, a Roma, proprio davanti a Palazzo Chigi e  della notizia si apprende tramite TgCOM24, che a sua volta trae spunto dalle foto pubblicate dal sito ilportaborse.com.
Obiettivo della festa: sottolineare un pensiero diffuso negli italiani e cioè che "siamo nella merda".

venerdì 28 settembre 2012

L'iPhone 5 scaccia la crisi: intervista a Nicola Carmignani

Giovedì sera l'Italia è rimasta col fiato sospeso in attesa della mezzanotte come non accade neanche il 31 dicembre. 
Finalmente (?) è arrivato l'iPhone 5, lanciato dalla Apple in un'apposita "notte bianca" che ha visto i negozi alzare le saracinesche poco dopo le 23 e rimanere poi aperti per soddisfare le attese di migliaia di persone in coda per acquistare il prezioso telefono.
Ma perché tanti sforzi per un cellulare? Stiamo parlando davvero solamente di un telefono o di qualcosa di più? È una moda? La crisi è finita e non ce ne siamo accorti?

Cerchiamo di capirci qualcosa di più grazie al parere di una persona che, in quanto tecnico, per un soffio non è finito al Governo ma che proprio perché non è a Roma abbiamo il piacere di poter intervistare!

Nicola Carmignani, arbitro di pallacanestro per hobby, ha una laurea in informatica all'Università di Pisa presa nonostante anni di conduzione radiofonica abbiano seriamente rischiato di minare il suo percorso universitario. Segue le nuove tendenze del web e della tecnologia per lavoro e per passione. Il suo blog Uno spreco di bit (www.nicolacarmignani.it) è seguitissimo così come il suo profilo twitter (@nicocarmigna), che conta più followers (oltre 3.000) che following.

mercoledì 26 settembre 2012

Lo shopping: cosa cambia tra uomo e donna

Un paio di giorni fa, camminando nelle vie del centro di Modena, sono passato davanti alla vetrina di un negozio di abbigliamento, oggetto della discussione tra un ragazzo ed una ragazza. Mentre li sorpassavo ho sentito questa frase: "Beh, ma non pensi che sia un bel punto di glicine?".

Sull'argomento tornerò più avanti ma niente paura, non riprenderò il tema del post sull'ottanio.
Quello di cui parlo oggi è qualcosa di ben diverso: lo shopping.

Intendiamoci, non voglio caratterizzare questo blog per dei post sulle differenze tra uomo e donna; mi piace, però, vedere come lo stesso oggetto o la stessa azione, possa generare punti di vista (e reazioni) diametralmente opposti.

La prima cosa che verrebbe da dire è che lo shopping, o in generale il fatto di andare in cerca di qualcosa in più negozi, è tanto amato dalle donne quanto odiato dagli uomini.
Falso.
O almeno, ciò non vale per tutti. 

Ad esempio, a me piace molto visitare i mercatini dell'usato o dell'antiquariato, andare a fare la spesa o anche fare sosta nei negozi. Certo, dipende dal tipo di negozio e da quanto si prolunga la sosta, ma  comunque mi rendo conto di essere parte di un club abbastanza ristretto. Potrei fare una lista enorme di amici che piuttosto che andare in un outlet con la fidanzata/moglie preferirebbero una vacanza con Marzullo e chiudere ogni sera con la famosa "Si faccia una domanda e si dia una risposta".

venerdì 21 settembre 2012

Le follie del Comune di Modena

Non dovrei scrivere per sfogo nel vero senso della parola, ma ci sono dei momenti in cui o prendi qualcuno per la gola e poi ci si rivede in tribunale, oppure cerchi altre soluzioni.
Siccome andare in tribunale non è il massimo della vita, eccomi a raccontare cosa succede nella civile città di Modena.

L'argomento, tra l'altro, potrebbe essere utile anche ad altre persone, visto che stiamo parlando di parcheggi a pagamento.

Da settembre (doveva essere luglio, poi agosto, poi alla fine settembre) è entrata in vigore la nuova regolamentazione dei parcheggi: in pratica, sui viali che circondano il centro della città ed in molte zone esterne al centro non si potrà più parcheggiare gratuitamente ma si dovrà pagare la sosta in base alla tariffa prevista per ogni settore.

Fin qui, tutto nella norma, se si eccettua il comprensibile giramento di scatole di chi deve prevedere questa ennesima spesa quotidiana.

giovedì 20 settembre 2012

Discussioni tra donne...

Ah, la tecnologia... da quando abbiamo fatto conoscenza con le nuove generazioni di telefonini abbiamo capito che, in realtà, telefonare è l'ultimo dei nostri pensieri, perché soprattutto con le tariffe che includono il traffico internet, esistono mille applicazioni che ci consentono di restare in contatto in tempo reale con i nostri amici: da utente Android mi vengono in mente HeyTell, che trasforma il telefono in una sorta di walkie talkie, oppure WhatsApp, un instant messenger che cambia la vita, nel senso che o stai dietro ai messaggi che ti arrivano in continuazione oppure vivi la tua vita (il multitasking in questo caso non è supportato).
Insomma, Apple o Android che sia, ognuno ha le sue applicazioni, con il risultato che i telefoni sono sempre più smart e noi lo siamo sempre di meno.

Ma non è di questo che voglio parlare.
Come molti utenti di WhatsApp, anche io ho i miei "gruppi" di discussione: uno di questi, in particolare, è stato scherzosamente chiamato "sala travaglio", poiché due dei suoi membri stanno per partorire.
L'altro giorno sono iniziati i consigli alle future partorienti, con mia moglie che, come medico e mamma, suggeriva alcune soluzioni, determinati prodotti, ecc.
Il clima era più o meno come quello  delle pubblicità in cui delle amiche chiacchierano amabilmente  tra loro, finché una dice qualcosa del tipo "Stamani mi sono svegliata con delle emorroidi che sembravano la coda di Goku di Dragon Ball" e le altre sorridono e tirano fuori dalla borsa il prodotto miracoloso.

martedì 18 settembre 2012

Il diavolo travestito da iPhone 5

Sono grato all'amico Nicola (www.nicolacarmignani.it) che, nel giorno in cui il tribunale parigino condanna la rivista Closer per le foto delle tette di Kate, grazie ad un suo tweet mi offre un interessante spunto di riflessione.
La notizia è molto simpatica e riguarda il giudizio espresso da Avvenire sull'iPhone 5: "Dispositivi come il nuovo iPhone sembrano realizzare il sogno prometeico di un controllo della realtà attraverso la tecnologia. E, in un mondo il cui il pensiero dominante tende a rifiutare la religione in nome della ragione, paradossalmente riaccendono la fiducia nella magia".

Premessa: sono di estrazione cattolica, sono stato battezzato, ho fatto la comunione, la cresima, sono stato dai Salesiani e mi sono sposato in Chiesa. La stessa cosa (tranne i Salesiani) vale per i miei genitori e varrà (presumo) per mio figlio. 

Detto questo, giusto per chiarire la mia posizione nei confronti della Chiesa come "istituzione", il commento che mi viene è: siamo sicuri che qualcuno non abbia confuso il lancio di un telefono con l'avvento dell'anticristo?

lunedì 17 settembre 2012

Kate: a nudo la pochezza della casa reale inglese

Incredibile: la stampa inglese elargisce lezioni di stile a quella degli altri Paesi.
Domani alle 18 ci sarà l'udienza intentata da William e Kate contro la rivista francese del gruppo Mondadori “Closer”, rea di aver violato la privacy della coppia publicando le foto di Kate in Topless.

John Major, ex Primo Ministro, si è addirittura congratulato con la stampa inglese per non aver pubblicato le foto, ma non solo. Lui, che nel '97 fu nominato tutore di William e Harry, definisce tali scatti come “opera di un guardone”, ricordando che la legge inglese punisce i guardoni e sottolineando che se per caso dovesse incontrare Berlusconi la conversazione, visto il coinvolgimento della Mondadori, non sarebbe cordiale.

Fin qui la cronaca.
Ma sarebbe più opportuno trasferire la notizia nella sezione umoristica.

martedì 11 settembre 2012

Miss Italia: la bellezza al prezzo dell'inconsistenza

Come ogni anno è tempo di Miss Italia

Capiamoci, non stiamo parlando di una piaga infestante come il Festival di Sanremo, che ogni anno ci propina insulse melodie che fortunatamente, nella maggior parte dei casi,non sopravvivono nelle radio che per poche settimane.
Miss Italia è un concorso di bellezza e come tale dovrebbe essere un intrattenimento leggero, piacevole ed atteso (se non altro dagli uomini).
Invece, da ormai molti anni, si è trasformato nella parata dell'ipocrisia, della banalità, del politicamente corretto. Il tutto condito dalla risata di Frizzi, che sa di falso non meno di una banconota da 13 Euro.
Ma non ce l'ho con Frizzi, che in generale mi sta anche simpatico e che per ridere ha ottimi motivi, a cominciare dallo stipendio.
Ce l'ho con chi ha trasformato una competizione basata sulla bellezza, sul fascino, sulla capacità di ammaliare i giurati (chiedo scusa per il termine ammaliare, ma volevo provare l'ebbrezza di utilizzarlo almeno una volta in vita mia), in un concorso in cui la bellezza non conta più di tanto e che non si riesce bene a definire.

venerdì 7 settembre 2012

Per favore, anche l'ottanio no...

La mattina è iniziata così, con mia moglie che, ridendo, mi segnalava il post su Facebook di una nostra amica, Eleonora, che faceva notare la reazione perplessa di suo marito Alessandro di fronte alla descrizione di un vestito color “ottanio”. Ok, a parte il fatto che, conoscendo il soggetto (il marito, non l'ottanio) posso immaginare cosa avrà pensato e lo condivido, viene fuori che da oggi dobbiamo introdurre nella nostra scala cromatica anche questo benedetto ottanio (che già ci sta sulle palle perché ci ricorda gli ottani della benzina che paghiamo a peso d'oro)?

Sono andato a cercare su internet ed ho visto che si tratta di una tonalità di verde. Su un blog di moda c'è addirittura scritto che “nel tuo guardaroba non può mancare un accessorio color ottanio”. Bada un po', io non ce l'ho e sono arrivato in perfetta salute a 37 anni. Sì, vabbè, a volta mi viene un po' di cagotto o un po' di tosse, ma non credo dipenda dall'ottanio!!!
Sono la prova vivente che non solo si può vivere senza ottanio ma lo si può fare anche ignorandone l'esistenza!

Donne, se pensate di farci imparare un'altra sfumatura sappiatelo fin da subito: non ce la possiamo fare!

mercoledì 5 settembre 2012

Test di ammissione

Mentre ero in macchina, ieri mattina, la radio mi ha ricordato l'appuntamento con i test di ingresso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Al solito, i vari inviati intervistavano gli studenti al termine delle prove, raccogliendo un comune commento: le domande erano difficili.
Su questo aspetto mi viene subito da dire che, mentre esistono esami più o meno impegnativi da preparare, non esistono domande facili o domande difficili, ma solo risposte che si è in grado di dare e risposte che si ignorano.
Questo, però, se ci limitiamo agli argomenti come biologia, chimica, fisica e matematica, visto che esistono appositi testi su cui prepararsi.
Ma quello che mi fa imbufalire da anni sono le famose domande di "cultura generale". Se capisco il senso di quelle di logica, qualcuno mi deve spiegare cosa cavolo c'entra la cultura generale con l'ammissione ad una facoltà come Medicina e Chirurgia!
Forse sapere chi ha scritto La Gerusalemme liberata rende un medico più bravo di uno che non lo sa, ma che magari conosce alla perfezione il cinese?

lunedì 3 settembre 2012

Non si può non comunicare

Comunicare, comunicare, comunicare.
Questa è la necessità primaria delle persone in un'era dominata da Facebook, Twitter, chat e dai mille sistemi per essere sempre connessi con gli altri, anche con coloro che non conosciamo.
Perché chi non condivide un pensiero su internet "non esiste".
Può sembrare assurdo ma l'impressione è proprio questa.
Tempo fa, nei giorni del terremoto, pensavo a quanti post ho letto di persone che gridavano su Facebook la loro preoccupazione. "Aiuto, il terremoto!". E lì sono rimasto sbalordito: possibile che in un momento di paura si pensi a condividerlo via Facebook piuttosto che a mettersi al riparo o comunque a trovare una soluzione qualsiasi per tranquillizzarsi?
L'altro giorno ho letto un altro post di questo tono: "Ho sentito dei rumori in casa, non saranno mica i ladri? sono sola!".
Non so, tutto questo mi è apparso, in un primo momento, razionalmente lontano anni luce dal mio modo di vedere le cose.