Translate

venerdì 28 settembre 2012

L'iPhone 5 scaccia la crisi: intervista a Nicola Carmignani

Giovedì sera l'Italia è rimasta col fiato sospeso in attesa della mezzanotte come non accade neanche il 31 dicembre. 
Finalmente (?) è arrivato l'iPhone 5, lanciato dalla Apple in un'apposita "notte bianca" che ha visto i negozi alzare le saracinesche poco dopo le 23 e rimanere poi aperti per soddisfare le attese di migliaia di persone in coda per acquistare il prezioso telefono.
Ma perché tanti sforzi per un cellulare? Stiamo parlando davvero solamente di un telefono o di qualcosa di più? È una moda? La crisi è finita e non ce ne siamo accorti?

Cerchiamo di capirci qualcosa di più grazie al parere di una persona che, in quanto tecnico, per un soffio non è finito al Governo ma che proprio perché non è a Roma abbiamo il piacere di poter intervistare!

Nicola Carmignani, arbitro di pallacanestro per hobby, ha una laurea in informatica all'Università di Pisa presa nonostante anni di conduzione radiofonica abbiano seriamente rischiato di minare il suo percorso universitario. Segue le nuove tendenze del web e della tecnologia per lavoro e per passione. Il suo blog Uno spreco di bit (www.nicolacarmignani.it) è seguitissimo così come il suo profilo twitter (@nicocarmigna), che conta più followers (oltre 3.000) che following.

mercoledì 26 settembre 2012

Lo shopping: cosa cambia tra uomo e donna

Un paio di giorni fa, camminando nelle vie del centro di Modena, sono passato davanti alla vetrina di un negozio di abbigliamento, oggetto della discussione tra un ragazzo ed una ragazza. Mentre li sorpassavo ho sentito questa frase: "Beh, ma non pensi che sia un bel punto di glicine?".

Sull'argomento tornerò più avanti ma niente paura, non riprenderò il tema del post sull'ottanio.
Quello di cui parlo oggi è qualcosa di ben diverso: lo shopping.

Intendiamoci, non voglio caratterizzare questo blog per dei post sulle differenze tra uomo e donna; mi piace, però, vedere come lo stesso oggetto o la stessa azione, possa generare punti di vista (e reazioni) diametralmente opposti.

La prima cosa che verrebbe da dire è che lo shopping, o in generale il fatto di andare in cerca di qualcosa in più negozi, è tanto amato dalle donne quanto odiato dagli uomini.
Falso.
O almeno, ciò non vale per tutti. 

Ad esempio, a me piace molto visitare i mercatini dell'usato o dell'antiquariato, andare a fare la spesa o anche fare sosta nei negozi. Certo, dipende dal tipo di negozio e da quanto si prolunga la sosta, ma  comunque mi rendo conto di essere parte di un club abbastanza ristretto. Potrei fare una lista enorme di amici che piuttosto che andare in un outlet con la fidanzata/moglie preferirebbero una vacanza con Marzullo e chiudere ogni sera con la famosa "Si faccia una domanda e si dia una risposta".

venerdì 21 settembre 2012

Le follie del Comune di Modena

Non dovrei scrivere per sfogo nel vero senso della parola, ma ci sono dei momenti in cui o prendi qualcuno per la gola e poi ci si rivede in tribunale, oppure cerchi altre soluzioni.
Siccome andare in tribunale non è il massimo della vita, eccomi a raccontare cosa succede nella civile città di Modena.

L'argomento, tra l'altro, potrebbe essere utile anche ad altre persone, visto che stiamo parlando di parcheggi a pagamento.

Da settembre (doveva essere luglio, poi agosto, poi alla fine settembre) è entrata in vigore la nuova regolamentazione dei parcheggi: in pratica, sui viali che circondano il centro della città ed in molte zone esterne al centro non si potrà più parcheggiare gratuitamente ma si dovrà pagare la sosta in base alla tariffa prevista per ogni settore.

Fin qui, tutto nella norma, se si eccettua il comprensibile giramento di scatole di chi deve prevedere questa ennesima spesa quotidiana.

giovedì 20 settembre 2012

Discussioni tra donne...

Ah, la tecnologia... da quando abbiamo fatto conoscenza con le nuove generazioni di telefonini abbiamo capito che, in realtà, telefonare è l'ultimo dei nostri pensieri, perché soprattutto con le tariffe che includono il traffico internet, esistono mille applicazioni che ci consentono di restare in contatto in tempo reale con i nostri amici: da utente Android mi vengono in mente HeyTell, che trasforma il telefono in una sorta di walkie talkie, oppure WhatsApp, un instant messenger che cambia la vita, nel senso che o stai dietro ai messaggi che ti arrivano in continuazione oppure vivi la tua vita (il multitasking in questo caso non è supportato).
Insomma, Apple o Android che sia, ognuno ha le sue applicazioni, con il risultato che i telefoni sono sempre più smart e noi lo siamo sempre di meno.

Ma non è di questo che voglio parlare.
Come molti utenti di WhatsApp, anche io ho i miei "gruppi" di discussione: uno di questi, in particolare, è stato scherzosamente chiamato "sala travaglio", poiché due dei suoi membri stanno per partorire.
L'altro giorno sono iniziati i consigli alle future partorienti, con mia moglie che, come medico e mamma, suggeriva alcune soluzioni, determinati prodotti, ecc.
Il clima era più o meno come quello  delle pubblicità in cui delle amiche chiacchierano amabilmente  tra loro, finché una dice qualcosa del tipo "Stamani mi sono svegliata con delle emorroidi che sembravano la coda di Goku di Dragon Ball" e le altre sorridono e tirano fuori dalla borsa il prodotto miracoloso.

martedì 18 settembre 2012

Il diavolo travestito da iPhone 5

Sono grato all'amico Nicola (www.nicolacarmignani.it) che, nel giorno in cui il tribunale parigino condanna la rivista Closer per le foto delle tette di Kate, grazie ad un suo tweet mi offre un interessante spunto di riflessione.
La notizia è molto simpatica e riguarda il giudizio espresso da Avvenire sull'iPhone 5: "Dispositivi come il nuovo iPhone sembrano realizzare il sogno prometeico di un controllo della realtà attraverso la tecnologia. E, in un mondo il cui il pensiero dominante tende a rifiutare la religione in nome della ragione, paradossalmente riaccendono la fiducia nella magia".

Premessa: sono di estrazione cattolica, sono stato battezzato, ho fatto la comunione, la cresima, sono stato dai Salesiani e mi sono sposato in Chiesa. La stessa cosa (tranne i Salesiani) vale per i miei genitori e varrà (presumo) per mio figlio. 

Detto questo, giusto per chiarire la mia posizione nei confronti della Chiesa come "istituzione", il commento che mi viene è: siamo sicuri che qualcuno non abbia confuso il lancio di un telefono con l'avvento dell'anticristo?

lunedì 17 settembre 2012

Kate: a nudo la pochezza della casa reale inglese

Incredibile: la stampa inglese elargisce lezioni di stile a quella degli altri Paesi.
Domani alle 18 ci sarà l'udienza intentata da William e Kate contro la rivista francese del gruppo Mondadori “Closer”, rea di aver violato la privacy della coppia publicando le foto di Kate in Topless.

John Major, ex Primo Ministro, si è addirittura congratulato con la stampa inglese per non aver pubblicato le foto, ma non solo. Lui, che nel '97 fu nominato tutore di William e Harry, definisce tali scatti come “opera di un guardone”, ricordando che la legge inglese punisce i guardoni e sottolineando che se per caso dovesse incontrare Berlusconi la conversazione, visto il coinvolgimento della Mondadori, non sarebbe cordiale.

Fin qui la cronaca.
Ma sarebbe più opportuno trasferire la notizia nella sezione umoristica.

martedì 11 settembre 2012

Miss Italia: la bellezza al prezzo dell'inconsistenza

Come ogni anno è tempo di Miss Italia

Capiamoci, non stiamo parlando di una piaga infestante come il Festival di Sanremo, che ogni anno ci propina insulse melodie che fortunatamente, nella maggior parte dei casi,non sopravvivono nelle radio che per poche settimane.
Miss Italia è un concorso di bellezza e come tale dovrebbe essere un intrattenimento leggero, piacevole ed atteso (se non altro dagli uomini).
Invece, da ormai molti anni, si è trasformato nella parata dell'ipocrisia, della banalità, del politicamente corretto. Il tutto condito dalla risata di Frizzi, che sa di falso non meno di una banconota da 13 Euro.
Ma non ce l'ho con Frizzi, che in generale mi sta anche simpatico e che per ridere ha ottimi motivi, a cominciare dallo stipendio.
Ce l'ho con chi ha trasformato una competizione basata sulla bellezza, sul fascino, sulla capacità di ammaliare i giurati (chiedo scusa per il termine ammaliare, ma volevo provare l'ebbrezza di utilizzarlo almeno una volta in vita mia), in un concorso in cui la bellezza non conta più di tanto e che non si riesce bene a definire.

venerdì 7 settembre 2012

Per favore, anche l'ottanio no...

La mattina è iniziata così, con mia moglie che, ridendo, mi segnalava il post su Facebook di una nostra amica, Eleonora, che faceva notare la reazione perplessa di suo marito Alessandro di fronte alla descrizione di un vestito color “ottanio”. Ok, a parte il fatto che, conoscendo il soggetto (il marito, non l'ottanio) posso immaginare cosa avrà pensato e lo condivido, viene fuori che da oggi dobbiamo introdurre nella nostra scala cromatica anche questo benedetto ottanio (che già ci sta sulle palle perché ci ricorda gli ottani della benzina che paghiamo a peso d'oro)?

Sono andato a cercare su internet ed ho visto che si tratta di una tonalità di verde. Su un blog di moda c'è addirittura scritto che “nel tuo guardaroba non può mancare un accessorio color ottanio”. Bada un po', io non ce l'ho e sono arrivato in perfetta salute a 37 anni. Sì, vabbè, a volta mi viene un po' di cagotto o un po' di tosse, ma non credo dipenda dall'ottanio!!!
Sono la prova vivente che non solo si può vivere senza ottanio ma lo si può fare anche ignorandone l'esistenza!

Donne, se pensate di farci imparare un'altra sfumatura sappiatelo fin da subito: non ce la possiamo fare!

mercoledì 5 settembre 2012

Test di ammissione

Mentre ero in macchina, ieri mattina, la radio mi ha ricordato l'appuntamento con i test di ingresso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Al solito, i vari inviati intervistavano gli studenti al termine delle prove, raccogliendo un comune commento: le domande erano difficili.
Su questo aspetto mi viene subito da dire che, mentre esistono esami più o meno impegnativi da preparare, non esistono domande facili o domande difficili, ma solo risposte che si è in grado di dare e risposte che si ignorano.
Questo, però, se ci limitiamo agli argomenti come biologia, chimica, fisica e matematica, visto che esistono appositi testi su cui prepararsi.
Ma quello che mi fa imbufalire da anni sono le famose domande di "cultura generale". Se capisco il senso di quelle di logica, qualcuno mi deve spiegare cosa cavolo c'entra la cultura generale con l'ammissione ad una facoltà come Medicina e Chirurgia!
Forse sapere chi ha scritto La Gerusalemme liberata rende un medico più bravo di uno che non lo sa, ma che magari conosce alla perfezione il cinese?

lunedì 3 settembre 2012

Non si può non comunicare

Comunicare, comunicare, comunicare.
Questa è la necessità primaria delle persone in un'era dominata da Facebook, Twitter, chat e dai mille sistemi per essere sempre connessi con gli altri, anche con coloro che non conosciamo.
Perché chi non condivide un pensiero su internet "non esiste".
Può sembrare assurdo ma l'impressione è proprio questa.
Tempo fa, nei giorni del terremoto, pensavo a quanti post ho letto di persone che gridavano su Facebook la loro preoccupazione. "Aiuto, il terremoto!". E lì sono rimasto sbalordito: possibile che in un momento di paura si pensi a condividerlo via Facebook piuttosto che a mettersi al riparo o comunque a trovare una soluzione qualsiasi per tranquillizzarsi?
L'altro giorno ho letto un altro post di questo tono: "Ho sentito dei rumori in casa, non saranno mica i ladri? sono sola!".
Non so, tutto questo mi è apparso, in un primo momento, razionalmente lontano anni luce dal mio modo di vedere le cose.